venerdì 20 febbraio 2009

Previsioni e prospettive per il futuro

E' inutile cercare un'altra via. L'unico modo che ha l'Italia di sopravvivere è quello di seguire la strada dello stereotipo di se stessa. Cerco di essere più chiaro.
Il nostro è un paese che sta arrancando, non riesce a seguire l'onda della post-modernità dalle interfacce (fintamente) friendly e schierate(solo per scopi commerciali) dalla parte dell'utente. E' un paese che ha al governo personalità vecchie, buone per gli anni '70 ed '80 quando avevano in mano tutto il potere mediatico e la tv ed i giornali erano l'unica fonte di informazione possibile. Personalità dittatoriali, decrepiti feudatari della peggior specie che non hanno capito la traiettoria della società post 2001. Flessibilità e finta libertà è la parola d'ordine dei sistemi politici più evoluti. Cambio d'immagine. Un cambio che ripropone icone già note, immagini già viste e le ricontestualizza. Il mercato ha imparato a guadagnare su tutto. Ogni cosa, anche il gesto più estremo, trova la sua posizione ed un suo pubblico pagante. L'Italia da questo scenario è palesemente fuori sia mentalmente che economicamente e quindi sarebbe, in teoria, destinata ad affondare. A mio parere c'è però un'ancora di salvataggio.
La nostra nazione deve portare all'estremo lo stereotipo oleografico di Belpaese. Diventare il parco giochi di investitori stranieri che ne faranno un'oasi di ristoro per i turisti. Insomma, gli italiani verranno pagati per incarnare il modello della persona cordiale, elegante e gesticolante. Golfino sulle spalle ed aperitivo al tramonto. Occhi e capelli neri, macchina nuova e buon cibo. Ristoranti dall'aspetto genuino e casereccio.
Bisognerà essere ciò che gli altri vogliono vedere, qualcosa di familiare. In breve; il simulacro abusato del Belpaese.
Secondo chi scrive questa è la via che si prospetta e forse non è così negativa. Il futuro si scrive con i soldi e da noi gli investimenti ben riusciti non sono mai stati un tratto tipico e comune. L'unica via di salvezza appare quella descritta; l'Italietta che tanto piace all'estero.
Saluti,
Soulwilly il mulo.

martedì 3 febbraio 2009

Be happy - La felicità da vedere

Mike Leigh è un ottimo regista che da sempre si impegna a descrivere in maniera nitida la società britannica; dall'ancora quasi amatoriale e antithatcheriano High Hopes (1988) al duro e quasi francescano Vera Drake (2004).
Ieri ho avuto la fortuna di guardare il suo ultimo film; Happy-go-Lucky (2008). La pellicola è un gioiello, una caramella di gioia da vedere e da assaporare, in cui la protagonista Pauline, chiamata da tutti Poppy, è un'anima dolcissima e solare che cerca di vivere la vita con serenità e positivo senso delle cose e che passa le sue giornate in perfetta armonia tra la scuola, le lezioni di guida con il problematico istruttore Scott e le lezioni di flamenco. Happy-go-lucky è un film sulla positività che non pretende certo di cancellare o far dimenticare l'amaro che da sempre si annida nelle maglie dell'esistenza. La dose di fiele, infatti, viene fuori nelle parole lucide ma catastrofiche di Scott. Sono le invettive di chi sente su di sè tutta l'ipocrisia della società del consumo all'apparenza friendly e sfavillante; il tessuto stretto della rete di un melting pot non completamente riuscito.
A questo scenario si può reagire anche in altra maniera, come fa Poppy ad esempio, portando sempre con sè un sorriso e cogliendo ciò che di positivo offre la nostra condizione. Può sembrare un atteggiamento superficiale ed invece è un modo dolce per vivere indirizzando le aspettative su ciò che ci rende sereni; alcuni aspetti del nostro lavoro, un' uscita con gli amici o una serata passata al pub. La positività infatti è una strada di vita vecchia quanto l'uomo raramente percorsa perchè sembra frivola; Mike Leigh è bravissimo a far venire allo scoperto gli elementi lirici che la compongono. Piccoli sprazzi di gioia delle relazioni, ad esempio un incontro sull'autobus o un panorama visto dal balcone, che sono il leitmotiv del film e si vanno ad inserire in una messa in scena in cui dominano colori tenui e rilassanti; l'azzuro su tutti. Happy-go-Lucky è proprio un bel film da guardare davanti alla nostra bevanda preferita per riscoprire la serenità e la gioia; due aspetti spesso sottovalutati dello stare al mondo