sabato 27 dicembre 2008

Lombristic!

Proprio di riflessione sui generi si tratta, quello di cui scrivevo ieri. E' proprio questo il punto oltre all'assenza di pensiero che è costantemente rimarcata e sottolineata. Troppe informazioni mi confondono le idee. L'accumulo di immagini, suoni, stili c'è ed è chiaro. E un male? Un bene?
Ora non m'importa.
Ieri sera mi è capitato di vedere i Lombroso, il duetto composto da Agostino Nascimbeni e Dario Ciffo già al secondo album. Nei Lombroso c'è una grossa riflessione sulla musica popolare. Su quella internazionale ma soprattutto su quella nazionale. Una corda flessibile va a toccare sia Battisti(prima influenza chiarissima del duo) ma passa per altro ancora. Va a toccare anche gli Area ad esempio. Questo intenso lavorìo di riscoperta ed ascolto della musica nostrana, nel rock italiano era già vivo nelle personalità artistiche più sensibili degli anni '90 era però influenzato, ed è logico a mio parere, da grandi eventi musicali allora contemporanei che spesso accadevano fuori dai confini nazionali.
Ieri sera sono stato per certi versi quasi folgorato. Mi è sembrato che per i Lombroso l'influenza della musica precedente, estera ma soprattutto italiana, non porta a riutilizzare facili contenitori stilistici sicuri come spesso succede negli ultimi tempi. Ho notato invece che c'era freschezza in quello che sentivo, una freschezza non ingenua. Matura, consapevole. Le influenze sono chiare, presenti, ma metabolizzate già da un pezzo. Cosa più importante; sono sentite e fungono da collante di comunione collettiva tra artista e pubblico. Il fatto curioso è che questo processo di riflessione non è mai "ruffiano" e fortunatamente non strizza l'occhio a nessuna coolness del quanto-è-figo il vintage. Per certi versi, azzardando, mi pare che nella loro musica si ricostruisca una nostra identità nazionale e musicale che sovente scordiamo di possedere. Ricostruire, riflettere sulla cultura musicale italiana, sul rock italiano che, secondo chi scrive, in alcuni casi ha toccato picchi sublimi. Non esagero.
E' verissimo che in Italia, nel secolo scorso soprattutto grazie alla televisione e alla radio e , naturalmente, alla musica che passava per quei media, si è creata una sorta di identità collettiva; una fine cultura nazionale che alcuni attegiamenti governativi oggi vogliono uccidere.
Nei Lombroso vedo la consapevolezza di questa esistenza e resistenza culturale.... anche se non si riesce a capire "cosa sia bello davvero" e non si hanno pensieri quando siamo "coinvolti completamente". Sono convinto però che loro siano sulla strada giusta. Forse è proprio la riflessione sul passato e sull' abbuffata di creatività novecentesca ad essere la cifra stilistica della meglio musica dei nostri giorni.
Salutisti e gratuiti saluti,
SOULWILLY

Nessun commento:

Posta un commento