"Non c'è soluzione perchè non c'è problema" affermava Marcel Duchamp. Il problema infatti non c'è mai. Perchè dovrebbe esserci? Ora mettiamo il caso che ci sia, diamogli una forma, se ci riusciamo diamogli pure un nome. Bene, cerchiamo di riflettere. Qual'è il problema? Forse non avere ciò che si vuole può essere una buonissima risposta. Allora soffermiamoci e rilassiamoci. Innanzitutto bisogna focalizzare la cosa che si vuole e che non c'è, assicurarsi che manchi per davvero. Adesso chiudiamo gli occhi e continuiamo a rilassarci. Respiriamo, facciamo entrare un flusso leggero e morbido nel naso e continuiamo a puntare l'attenzione sul problema. C'è ancora? Se è ancora presente bisogna stare attenti alla forma, realizzare se i suoi contorni sono cambiati. Ogni cosa nella nostra mente ha una rappresentazione e spesso anche un preciso colore. Il 3 è verde, il 4 è giallo ed il 25 Dicembre è rosso. Almeno per chi scrive.
Ora torniamo sul problema. Che forma ha? Di che colore è? I suoi contorni sono fissi o si muovono?
Continuiamo a respirare e spostiamoci per un po'. Bisogna guardarsi da fuori e ritrovare il proprio posto nel mondo, darsi delle coordinate precise. Ad esempio io sono nella citta X nell'ora Y seduto sul letto Z. Vedere da lontano la nostra maglia, le scarpe, i pantaloni e l'acconciatura dei capelli. L'attaccatura dei capelli, la fronte, le mani, le dita e le unghie. Sentire ad un tratto il nostro tempo. In fondo, al di là delle polemiche, siamo sempre quì.
Se guardiamo noi stessi da fuori possiamo notare che ogni cosa che ci circonda tradisce la nostra condizione storica. Allora rilassiamoci e appreziamoci in quanto ciò che noi pensiamo problema è qualcosa di storico e di passeggero. Cerchiamo di credere nell'abbondanza e facciamo in modo che delle piacevoli scosse energetiche attraversino la carne. Ritroviamo il peso della massa corporea schiacciato sulla superficie su cui poggia il nostro sedere, sentiamo la stoffa che ci abbraccia e la spugna che copre i nostri piedi. E' tutta quì la realtà; in questo preciso momento. E dopo questo momento verrà un altro momento ed in quello troveremo altre soluzioni per stare al mondo. Ogni istante ha una soluzione e quindi, forse, preoccuparsi eccessivamente non serve più di tanto. Allora cerchiamo di dare importanza al punto del tempo in cui siamo e godiamocelo con le migliori intenzioni.
Il problema sussiste?
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