Bisogna alzare la voce, dimostrare chi siamo. Bisogna umiliare il prossimo, in qualunque modo. Forse è una mia impressione mendace, forse è una mia idea sbagliata, ma ho sempre notato che nel nostro paese si tende a confondere l'indifferenza verso le situazioni scomode con la tolleranza. In fondo gli italiani sono, come si dice, brava gente ed accettano tutti e l'invadenza di certi attegiamenti non è nient'altro che eccesso di simpatia o di bontà. Da tutte le parti ci mandano un messaggio chiarissimo. Non c'è futuro, non c'è lavoro. Non c'è nulla e allora bisogna fare la voce grossa, farsi rispettare e umiliare chi ti sta di fianco. Ripeto, probabilmente è soltanto un mio modo di vedere la cosa ma mi sembra che tutti i rapporti nella nostra nazione sono tesi a stabilire una piccola gerarchia. C'è il più forte e poi ci sono gli altri. A tutto questo si associa un mai cancellato e atavico senso dell'onore. Sulla pubblica piazza va dimostrata la propria potenza. I ricchi sui poveri, i maschi sulle donne e l'italiano sullo straniero. Italiano che riconosce la nazione come sua solamente quando fa comodo e soprattutto secondo certi parametri. Il calcio, il cibo, la moda, lo stile...tutte belle cose, utili di certo, ma bastano per creare una reale unità? Bastano quali elementi portanti di uno spirito comune?
Inoltre oggi ci ripetono che non c'è lavoro, il poco che c'è è messo a rischio dall'intraprendenza del vicino allora che fare se non inasprire la lotta? Dobbiamo rafforzare quel processo gerarchico di piccole umiliazioni verso l'altro, verso il sesso opposto, verso lo straniero e riaffermarci come individui fieri di appartenere ad un gruppo, sessuale o etnico che sia.
Io non ci voglio credere. Credo nell'abbondanza delle cose, credo nella pace e nella non-violenza. Credo che bisogna concentrarsi, volere e solo alla fine agire. Togliere il rancore, l'invidia, il giudizio e fissare l'attenzione su ciò che desideriamo e non su quello che non vogliamo. Sono convinto come altri che il problema non c'è e tutto viene attratto dal nostro pensiero ma dobbiamo meditare, rilassarci ed essere positivi e propositivi. Dobbiamo rischiare, questo è sicuro, ma non c'è altra via d'uscita. Mettersi in gioco, ritrovare la creatività e la profondità che, dietro le maglie triviali delle televisioni e degli status symbols, il nostro paese nasconde. In questo modo possiamo riacquistare un orgoglio nazionale fondato sugli insegnamenti di alcune grandi menti che hanno fatto la nostra storia, su una cultura viva che non sia l'autocelebrazione delle vecchie glorie. Fondato su certe bellissime peculiarità che soltanto l'Italia possiede.
Non facciamoci ingannare dall'attegiamento facilone e nazionalpopolare che oggi va per la maggiore, sono sicuro che non è l'unico modo per essere uniti. Riprendiamo un' ironia sottile che è stata troppo spesso sostituita dal volgare umorismo dell'offesa personale.
Tutto è fantastico, l'universo è immenso e ogni cosa ha un suo senso profondo. Allora rilassiamoci e desideriamo....
Saluti
Soulwilly il bue
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento